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 I locali sono attigui alla Chiesa di S. Giovanni Battista - protettore di Gizzeria - costruita probabilmente nel 1500 e rifatta, dopo il terremoto del 1638. Sull'altare centrale figuralo stemma dei Cavalieri di Malta. La Chiesa ospita 2 affreschi del Grillo, raffiguranti la Salomè, la nascita e la decollazione di Giovanni Battista; un quadro mal dipinto attribuibile al Maratta raffigurante la decollazione del Battista; ed una statua di San Giovanni Battista del 1700.  

Le iscrizioni nel Cabreo del 1655 testimoniano che questa Chiesa esistesse già nel secolo precedente a tale datazione. Si narra una leggenda secondo cui un "pilota" si trovò in pericolo nelle acque di S. Eufemia del Golfo, e in caso di salvezza giurò che avrebbe costruito una Chiesa grande quanto la sua imbarcazione, infatti, le cose andarono in questo modo. 
La Chiesa fu danneggiata da un forte terremoto nel 1638, restaurata nel 1850 e infine nel 1964 subì una consistente trasformazione, al punto che il suo aspetto originario fu cambiato totalmente. Furono eliminati gli altari, tranne quello centrale, il pulpito e l'antico confessionale.
L'esterno dapprima rustico, fu rivestito da marmi. Dominava l'intera facciata l'immagine del Santo protettore e in basso una finestra in vetrata, che raffigurava l'immagine della Vergine con ai piedi Santa Bernardetta. 
Più tardi la Chiesa fu arricchita da tutti i "comfort" che occorrevano ad una comunità, infatti, accanto ad essa fu costruita una canonica, una sala cinematografica, un laboratorio, dei locali dove i giovani potevano incontrarsi, ed infine una sala per le conferenze ed un asilo parrocchiale.
Il campanile fu ricostruito nel 1939-40, grazie anche alla collaborazione di molti fedeli che portarono a spalle le pietre in segno di devozione e di carità.
La statua del Santo protettore fu contesa dai paesi limitrofi. In tempi antichissimi un piroscafo approdando sulla spiaggia di S. Eufemia del Golfo, vi portò una cassa che conteneva la statua di S. Giovanni Battista.
I fedeli di questo comune però non riuscirono a spostarla, a causa del suo enorme peso, cosa che riuscirono a fare gli abitanti di Gizzeria.
A metà strada si fermarono in una località che in seguito prese il nome di "contrada S. Giovanni" dove fu costruita una nicchia per ricordare il Santo, da quel giorno S. Giovanni divenne il loro protettore, poiché simbolo di libertà. La festa ricorre il 24 giugno di ogni anno e la popolazione festeggia sempre con la stessa devozione di un tempo, si ha la celebrazione religiosa e il Sindaco con tutti i consiglieri ne prendono parte.
In passato durante i festeggiamenti a parte i canti, le danze e i giochi c'erano delle usanze e delle credenze ora scomparse, come quello di fare pronostici sui raccolti. Al termine della messa tutta la comunità si avviava ad una solenne processione, si trasportava a spalle la statua e faceva seguito la popolazione con i loro canti. Durante il percorso ci si fermava presso alcuni devoti che davanti alle proprie abitazioni allestivano degli altarini ricoperti da tovaglie bianche cosparse di fiori. I festeggiamenti si chiudevano in serata con la banda musicale seguita dai fuochi artificiali.

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